L'attuale edificio è il risultato di molteplici rifacimenti e restauri, l'ultimo dei quali si è reso necessario in seguito alle distruzioni causate da un bombardamento aereo avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale. La chiesa è dedicata al patrono San Felice che la leggenda indica come vescovo e martire dell'antica Civitas Martana. Felice visse e predicò nella sua città ai tempi degli imperatori Diocleziano e Massimiano. Costoro, per reprimere la diffusione del Cristianesimo, inviarono in Martana il prefetto Tarquinio, il quale, trovato Felice lo interrogò e lo invitò all'apostasia. Non riuscendo a vincerlo lo condannò ad essere bruciato sulla graticola. Ma Felice uscì indenne da tale supplizio ed allora fu fatto decapitare in foro Civitatis Martanae dal carnefice Sevibo. Di notte i cristiani trafugarono il corpo del martire e lo seppellirono nel luogo dove ora sorge un'antica chiesa dedicata al vescovo di Martana.
La facciata è costruita da blocchi di pietra squadrata ed è ripartita in quattro grandi riquadri conclusi, in alto, da un cornicione e da una finta balaustra. Dalla balaustra si eleva il barocco campanile eretto nel 1637 con il concorso del cardinale Barberini.
Un semplice ed elegante portale immette nel vasto interno, ad una sola navata coperta da una grande volta a botte. Possenti pilastri, addossati alle pareti, sorreggono una serie di arcate che ritmano e movimentano la monotonia dell’interno. Di notevole il barocco altare maggiore, con architetture e sculture lignee, nel quale è inserita una pregevole tela del pittore Giacinto Boccanera da Leonessa, datata 1723 e raffigurante la Madonna reggente l’ostensorio tra il Beato Ruggero, San Felice, Santa Rita e San Pio V.
Nella parete a sinistra dell’entrata due grandi nicchie conservano due buoni affreschi del XVI secolo: nel primo una Crocifissione, nell’altro la Madonna in trono con il Bambino tra San Rocco e Sant'Ambrogio.
L’interno conserva una serie di affreschi del XV secolo tra cui una Madonna con il Bambino di ottima fattura e una Madonna con il Bambino tra San Sebastiano e San Bernardino da Siena di scuola folignate.
Conserva, inoltre, una grande Croce intarsiata di madreperla, alcune modeste tele settecentesche ed un dipinto del 1957 raffigurante il Battesimo di Cristo.