Antica Abbazia, risalente all'anno 1000, edificata dai benedettini e soppressa alla fine del secolo XIV. Aveva giurisdizione su un ampio territorio e alle dipendenze del suo abate vi erano anche le chiese di Sant'Ippolito di Castelvecchio e di Sant'Ilario di Todi. Dopo la soppressione il suo ricco e prezioso archivio è conservato presso l'Archivio della Cattedrale di Spoleto.
Fu costruita su resti di una struttura romana, presumibilmente il tempio di Marte che, particolarmente venerato in questa zona, ha dato il nome ai monti, al territorio e al Vicus Martis.
Tale ipotesi è avvalorata dal ritrovamento di alcuni reperti tra cui un cippo con iscrizione romana (già sostenente la mensa d'altare della chiesa, conservato nella cappella privata attigua all'edificio abbaziale ).
L'edificio che rimane si presenta come un rifacimento su cospicui resti di grandiose strutture.
Sul retro dell'edificio c'è un belvedere che permette di ammirare la sottostante valle del Tevere e, in direzione ovest, la città di Todi con la cupola della chiesa della Consolazione.