La poetica di Gaber, inizialmente confinata entro le rigide regole della tv degli anni 60 e 70, poi sempre più libera e prorompente, è stata un faro per diverse generazioni in Italia. I suoi monologhi e le sue canzoni si sono distinte per un carattere unico e irripetibile: sia per il coraggio dei suoi contenuti, sia per l’originalità dello stile.
E se Gaber oggi tornasse fra noi? Avrebbe la libertà di allora o sarebbe imbrigliato nelle maglie del conformismo culturale, ricevendo post e cinguettii con accuse di intolleranza, razzismo e (addirittura) fascismo?
Lo spettacolo immagina un Giorgio Gaber redivivo (Riccardo Leonelli) catapultato nel 2023, che attraverso un dialogo originale, sarcastico e divertente col suo alter ego (Emanuele Cordeschi), ripercorre alcuni fra i suoi pezzi più dirompenti, acquisendo la graduale consapevolezza che il mondo odierno è andato esattamente nella direzione da lui prevista, con alcune eccezioni… prima fra tutte la dittatura del politically correct.